Buja è terra di acque che scorrono in superficie dando forma ad un fitto reticolo idrografico, costituito da ruscelli e fiumi ma anche da rogge e canali scavati dall’uomo per esigenze agricole, produttive, domestiche.
Si parte da piazza delle Acque uno spazio alberato di fronte alla costruzione di una delle storiche latterie turnarie della comunità locale, oggi sede di un piccolo caseificio privato che purtroppo non lavora il latte dagli allevatori locali costretti a portarlo alla latteria turnaria di Campolessi a Gemona. Sull’altro lato della piazza scorre la roggia Grava II che conserva uno splendido lavatoio dove un tempo si lavavano i panni di tutte le famiglie della borgata. Più avanti lungo la strada si incontra la roggia Grava I che alimentava un Mulino (ancora visibile e a richiesta visitabile), una trebbiatrice (distrutta dopo il terremoto del 1976) e una segheria, tutt’ora attiva ma alimentata ad energia elettrica. Superato il ponte si prende la strada sterrata di destra che conduce ad un agriturismo con maneggio. Dopo alcuni metri lungo la strada si piega a destra raggiungendo l’argine del fiume Ledra, seguendo il suo corso si raggiunge via Campo di Sotto e da qui, proseguendo a sinistra si arriva dopo circa 800 metri, all’imbocco di un sentiero che conduce alla polla di risorgiva che alimenta il primo tratto del rio Gelato.
Ritornati sui propri passi si ripercorre a ritroso via Campo di Sotto raggiungendo nuovamente il fiume Ledra che si supera con un ponte. Raggiunta la strada asfaltata si procede verso destra per cinque minuti raggiungendo, all’altezza di un’abitazione privata, il tracciato che conduce alle prese idrauliche che alimentano le due rogge.
Ritornati sulla strada asfaltata di prosegue verso destra per raggiungere in breve tempo la piazza delle Acque.
Scarica la mappa »
Prenota una visita guidata »
Lavatoio di San Floreano
Mulino di Pastôr
Fiume Ledra
Polla del Rio Gelato
Rosta di San Floreano