Gli abitanti di Montenars hanno praticato per decenni l’uccellagione utilizzano diffusamente i rroccoli, spettacolari architetture vegetali che venivano costruiti sulle selle e sui crinali dei monti in corrispondenza delle rotte migratorie autunnali e primaverili.
Si parte all’altezza del roccolo del Postino (dal mestiere del suo proprietario) si prosegue lungo la pista forestale che lo affianca che conduce al roccolo di Pre Checo (il proprietario era Francesco Placereani prelato e friulanista che ha tradotto i Vangeli in lingua friulana. In corrispondenza del roccolo si prende un sentiero che scende nel bosco che conduce alla piccola borgata di Plazzaris ormai disabitata. Da qui seguendo la strada asfaltata si ritorna sulla via principale che conduce a Montenars. Si percorre la strada in direzione del paese per circa 600 metri e si giunge all’imbocco della pista forestale che conduce sul Cuarnan. Lo sterrato, a destra della strada, in breve tempo porta al roccolo di Manganel (dal cognome, Manganelli del proprietario), superato il roccolo, sempre sulla strada che procede verso monte a circa dieci minuti di cammino si raggiunge il sentiero che si inoltra nei boschi e conduce al roccolo di Spisso (dal pizzetto del suo proprietario).
Per il rientro si dovrà percorrere a ritroso la strada fatta fino al bivio per Plazzaris, qui si prosegue diritti e in breve tempo si raggiunge il parcheggio del punto di partenza.
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Roccolo del Postino
Roccolo di Pre Checo
Borgo Plazzaris
Roccolo di Manganel
Roccolo di Spisso